martedì 23 luglio 2013

PIANISTI ITALIANI CHE USINO L'ELETTRONICA

MUSICISTI JAZZ  ITALIANI CHE USANO L'ELETTRONICA

Da un anno circa sono riuscito a portare a termine un'operazione che inseguivo da anni e che con tutte le mie forze avrei voluto compiere, da quando 3 anni fa ebbi la fortuna e piacere di fare 2 concerti in duo con Paolo Fresu.

Non sta certo a me evidenziare la statura di Fresu....ne'è questa la sede adatta. Voglio invece parlare appunto di questo particolare: l'elettronica.

Come sanno bene coloro che seguono Fresu, lui da anni riesce ad amplificare la sua tromba con degli effetti elettronici tipo delay o harmonizer.

Dopo di lui molti altri hanno seguito questa via, molto pericolosa a mio avviso perché questa cosa devi amarla, altrimenti può essere buttata li è un pò "stucchevole"...

PIANISTI ITALIANI CHE USANO L'ELETTRONICA

in realtà non ne conosco, perlomeno a mia memoria, di pianisti italiani che abbiano fatto esperimenti con l'uso di elettronica applicata al pianoforte.

Attenzione non sto parlando di elettronica simulata tipo tastiere e roba simile, quello delle tastiere è un mondo già ampiamente sviscerato da tutti i generi di musica.

Sto parlando di pianisti (e italiani) che abbiano provato a fare quello che Fresu e CO. fanno da anni sugli strumenti a fiato ma SUL PIANOFORTE....cosa ben più difficile ed inusuale...

Anzi direi addirittura "ARDITA", primo perché è veramente difficile riuscire ad amplificare il piano con effetti specie dal vivo (in studio ovviamente è semplice, basta registrare una traccia ed aggiungerci un qualsiasi effetto in seconda battuta), secondo perché il pianoforte non è uno strumento monofonico ma polifonico, quindi la risposta che ti da'l'effetto è su molte note...

Gli unici che conosco, ma non sono pianisti italiani, sono il compianto Esbjorn Svensson, forse il primo in assoluto che scopri la cosa 10 anni fa ca., e Omar Sosa, che tra l'altro suona spesso per l'appunto in duo con Paolo Fresu.

Ma fa una cosa completamente diversa dalla mia. Semmai se proprio devo dire mi sento più vicino al modo di Svensson di concepire queste sonorità.

In ogni caso, già dopo un anno, ho fatto molti concerti ed ho avuto modo di testare e sperimentare varie situazioni sonore. Oggi posso dire di essermi fatto un'idea già più precisa di cosa voglio dagli effetti e.....cosa vogliono gli effetti da me!

Perché è proprio questo il punto, sono italiano, quindi quale che sia la tecnica che uso o la strumentazione, mi piace pensare che tutto questo a un certo punto si impossessi di me e dica la sua....

Comunque se qualcuno tra i pianisti italiani, famosi o meno, usasse già effetti elettronici applicati al piano può ovviamente rispondere a questo post, sarò felice di confrontarmi su un terreno che, al momento, almeno sul pianoforte è ancora direi pionieristico.

A presto ciao

Riccardo Arrighini,
Pianista, compositore, arrangiatore,
"Il pianista italiano che ha fuso classica e lirica con il jazz"....

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